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Leadership e Chiara Ferragni: i 4 segreti del vero leader secondo Osm Edu

La leadership e Chiara Ferragni

Leadership e Chiara Ferragni. Cosa c’è in comune? Scopri i segreti di un leader

Si parla tanto di leadership, ma sai veramente cos’è? C’è qualche elemento fondamentale che accomuna tutti i leader o si tratta di un mix di elementi? Devi avere una laurea o ti basta avere bene a mente l’obiettivo che vuoi raggiungere? In questo articolo oggi andremo a trattare il tema della leadership senza utilizzare né paroloni né cercando di darti delle risposte. Insieme a te vogliamo capire quali sono le domande che dovresti porti, e lasciarti qualche spunto di riflessione. Iniziamo! Chi non conosce Chiara Ferragni? Quanti giovani la considerano una influencer autorevole? È così esagerato affermare che un leader è una sorta di influencer?
“Penso che una volta la leadership significasse imporsi: oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri” (Indira Gandhi)
Ti sei mai chiesto come mai non riesci a farti rispettare dai tuoi colleghi, o dai tuoi amici, sebbene sei di gran lunga più abile di molte persone che conosci? Forse non sei convinto delle tue capacità… forse pensi di non avere la stoffa per essere un leader… magari stai solo attraversando un momento difficile… Oggi sono molti i ragazzi che hanno personaggi pubblici come modelli a cui ispirarsi. In una ricerca recente, condotta in collaborazione con Skuola.net, il 79% degli adolescenti intervistati crede abbastanza nel web, sebbene sia consapevole che vada usato con intelligenza, mentre il 35% ha dichiarato di seguire alcuni influencer in quanto di loro si fida. Ma a questo punto provo a farti questa domanda: per poter essere un leader nel proprio ambiente, è sufficiente seguire quotidianamente qualcuno del quale ho una certa stima?

Il Leader allena alcune competenze

Sicuramente ognuno di noi ha dei modelli a cui piace ispirarsi e oggi gli influencer lo sono per molti giovani. Essere leader vuol dire però anche saper concentrare su di sé molti talenti e, al momento opportuno, riuscire a servirsi di questo o quel talento che è considerato il più idoneo per affrontare certe situazioni.  Non è un caso che Jim Rohn, l’imprenditore americano, diventato miliardario molto giovane, si sia espresso sulla leadership in questi termini:
“La sfida della leadership è di essere forte, ma non brutale; gentile, ma non debole; temerario ma non prepotente; riflessivo, ma non pigro; umile, ma non timido; fiero, ma non arrogante; dotato di umorismo, ma senza follia” (Jim Rohn)
Sviluppare la leadership è dunque un po’ come diventare un abile barman in grado di preparare cocktail gustosissimi. Quanti più ingredienti ho a disposizione, tanto più sarò in grado di riuscire a fare miscele formidabili che piacciono agli ospiti e che indurrà chi li proverà, a fare i complimenti al loro ideatore. Per magia un cocktail ben riuscito che ha incontrato il gusto di chi lo ha provato, cambia anche la luce con cui viene visto il barman: diventa improvvisamente più visibile, più ricercato e stimato, ma anche più ascoltato quando gli vengono chiesti dei consigli. In una sola parola … è più figo! Qualcuno si starà chiedendo: Ma allora per essere un leader devo seguire un corso per barman? Ma noooooo, che burloni… è solo una metafora.

Per essere un buon leader

Torniamo a essere seri. Stavamo parlando poco sopra degli ingredienti che un buon leader dovrebbe “procurarsi” così da metterli in “dispensa” e utilizzarli a seconda delle circostanze che, di volta in volta, si dovessero verificare. Ne abbiamo elencati 4 per te:
  • Avere un pensiero sistemico
Sembra una parolona difficile, ma significa in soldoni che il possesso di questa competenza mette in condizione chi la possiede di riuscire molto bene nel problem solving. Riesci a immaginare per quale motivo? Qual è la leva che consente di trovare alquanto facilmente una soluzione tutte le volte che si vengono a presentare dei problemi? È la relazione, o meglio la capacità dell’individuo di creare ponti relazionali all’interno dell’ambiente in cui esercita la sua leadership, ma anche ponti relazionali con il più ampio ambiente al di fuori del precedente a cui si faceva cenno. Un ponte relazionale si costruisce non solo scambiando informazioni con le persone, ma anche solo immaginando mentalmente quali possibili relazioni si avranno tra due o più elementi e in che modo gli stessi potranno partecipare a risolvere un particolare problema.
  • Dimostrare una forza di volontà
Non mi dire che qualcuno non ti abbia urlato qualche volta questa espressione: Ci devi mettere più volontà! Sicuramente è successo quando non hai centrato un obiettivo (un esame andato male, una costanza non mantenuta quotidianamente suonando lo strumento musicale con il quale vorresti eccellere, una gara sportiva persa, e così via dicendo). La forza di volontà è una spinta che riusciamo a produrre dentro di noi nel momento in cui diventiamo consapevoli che quello che stiamo facendo ci piace, ci fa stare bene ed è importante per la nostra vita. Se non crediamo in quello che stiamo facendo, se noi stessi non proviamo gioia dentro di noi, come possiamo coinvolgere ed entusiasmare le persone che ci fa piacere lavorassero con noi?
  • Avere una visione condivisa
Prova a riflettere su questa domanda e rispondi sinceramente: Se una persona, anche se la conosci, dovesse chiederti di seguirla in una qualche attività, senza che si prodighi a darti ulteriori particolari, susciterebbe il tuo interesse? Non so cosa tu abbia risposto, io non considererei la proposta né urgente né prioritaria, non gli darei peso. Una persona che si comportasse come quella descritta nella suddetta domanda, è come se stesse avvicinando un fiammifero a una stoffa imbevuta di acqua: il fiammifero si esaurirebbe e la stoffa rimarrebbe bagnata. Fare in modo che una visione sia condivisa, implica che il leader abbia già dentro la sua testa la scena che vuole “far vivere” anche ai suoi interlocutori. Ti ricordi il tuo primo innamoramento? Ti ricordi con quale passione hai parlato della persona della quale ti sei innamorato, alla tua amica o amico del cuore? Dalle tue parole era evidente l’emozione che stavi provando. Ecco, quando si ha una visione e la si vuole condividere, bisogna che coloro che stanno ascoltando avvertano la stessa emozione. L’emozione non è acqua fresca (ricordare il pezzo di stoffa bagnato?). L’emozione è combustibile altamente infiammabile in grado di coinvolgere le persone e fare in modo che seguano il leader nella concretizzazione della sua visione. Cerca di ricordare quello che dice il grande Stephen R. Covey: Se esiste uno scopo preciso e avvincente, le persone offriranno i loro sforzi migliori in modo spontaneo (Stephen R. Covey)
  • Lavoro di team
L’unione fa la forza, dice un detto. Non è solo una frase retorica, ma anche una grande verità. Un leader che sa fare squadra, comprende il valore della diversità delle persone. Quanto più le persone hanno esperienze diverse, tanto più sono un valore aggiunto nella soluzione di molti problemi. Le diverse competenze sono fonte di arricchimento di ognuno nel team. Il bravo leader è quello che sa come valorizzare ogni persona e trasformare il gruppo in un’orchestra in grado di suonare una meravigliosa armonia.

… si ma quindi da dove inizio?

Oggi ti ho parlato solo di alcuni dei talenti di un leader. Se vorrai ancora seguirmi, scoprirai con me molte altre risorse che potranno esserti utili nel mondo del lavoro.

Nel frattempo perché non provi a scoprire quali talenti sono nascosti dentro di te?

Ciao, alla prossima.

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