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Intelligenza emotiva

Intelligenza emotiva, tutto quello che c’è da sapere

Publilio Siro, nel I secolo a.C. scrisse: «Governa i sentimenti, affinché i sentimenti non governino te».


Questa frase è la sintesi perfetta di quello che ha caratterizzato il pensiero occidentale per secoli: la nostra sfera emozionale e quella razionale devono
essere tenuti separati.


L’aver accettato di isolare le emozioni dalla ragione ha spianato la strada a molte teorie razionalistiche che, purtroppo, non hanno solo influenzato il mondo del lavoro, ma anche la vita di ognuno di noi.

Se per un attimo provassimo ad assecondare il pensiero di Publilio Siro, chiediamoci allora quanto ci sia di vero nell’idea che le decisioni che hanno un certo valore sono solo quelle che vengono prese attivando la nostra componente razionale.

Il neuroscienziato Antonio Damasio ha dimostrato l’esatto contrario.

Studiando da vicino pazienti con lesioni celebrali ai lobi frontali, si sono constatate: incapacità di prendere decisioni avvedute e coerenti, difficoltà a mantenere un lavoro, atteggiamenti volti a compiere azioni che hanno indotto a sperperare il patrimonio, nonché azioni sessuali disinibite.

Sapete perché accadeva tutto questo? L’assenza di emozioni induceva gli individui ad assumere, loro malgrado, comportamenti che, prima della malattia, non avevano mai avuto.

Questo dimostrò che ragione e conoscenza non erano in grado, da sole, di sopperire all’assenza delle emozioni. Emozioni e ragione sono dunque imprescindibili.

Goleman, evidenziando anche lui l’importanza delle emozioni, si è addirittura dedicato all’approfondimento dell’intelligenza emotiva.

Lo psicologo ha sottolineato che essa è riconducibile non solo alla consapevolezza emotiva di cosa si provi e cosa provino gli altri, ma anche a quanto sia importante gestire positivamente le emozioni nella vita personale e in quella sociali.

Non è un caso che le quattro dimensioni dell’intelligenza emotiva sono: consapevolezza di sé, gestione di sé, consapevolezza sociale e gestione relazioni interpersonali.

Ma perché l’intelligenza emotiva è così importante? Perché la complessità della realtà nella quale viviamo, impone maggiore flessibilità ai giovani che si preparano ad affrontare il futuro.

Non avere timore delle proprie emozioni è un’attitudine preziosa.

Oggi esistono tecnologie evolute, come l’OSM Talent, che mettono in condizione i giovani di prendere consapevolezza delle proprie attitudini e poterle potenziare per non arrivare, nel momento delicato della selezione del personale, privi di quelle competenze trasversali che, più di altre, potrebbero consentire di adattarsi a strutture organizzative sempre più orizzontali e in cui maggiori saranno le responsabilità in capo alle singole persone.

In altre parole l’intelligenza emotiva aiuta a completare la nostra identità che non è associata solo a cosa facciamo, ma anche a chi siamo.

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